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Ogni anno, i ricercatori di mercato e gli esperti di servizi linguistici di Nimdzi Insights conducono un sondaggio internazionale per dipingere il quadro del settore che alimenta la comunicazione in tutto il mondo.
Nel webinar dello scorso 1 aprile, la VP of Research di Nimdzi Insights Sarah Hickey e la Lead Media Researcher Belén Agulló García, affiancate da Renato Beninatto, co-fondatore di Nimdzi Insights, hanno presentato i dati più recenti del Nimdzi 100 Report e hanno fornito le osservazioni principali sul settore linguistico a un anno dall’inizio della pandemia.

Panoramica generale

Nel 2020 la crescita dei primi 100 LSP ha rallentato significativamente ma, nel complesso, non si è mai fermata: semplicemente, è stata più lenta di quello che Nimdzi

aveva predetto a inizio 2020. In base ai dati, si prevede una crescita maggiore nel 2021 e sempre più grande entro il 2025, con un tasso di crescita del 6% l’anno.

Nonostante la crescita del settore stia continuando, benché lenta, esso si presenta ancora molto frammentato. Le prime 100 aziende della classifica Nimdzi Insights rappresentano solo il 15% del settore linguistico totale del 2020 e le prime 10 solo l’8% del settore nel suo complesso. La maggior parte di esso, quindi, è ancora formata da aziende molto più piccole di 10 milioni di dollari di ricavi l’anno.

Tra i 15 maggiori LSP del mondo, quasi tutti hanno sede in paesi di lingua inglese. Fanno eccezione uno in Francia (all’ottavo posto), uno in Svizzera e un altro in Cina.

I 10 LSP con la crescita più rapida nel 2020

Tutti hanno avuto una crescita di più del 27% nel 2020 e quattro aziende sono cresciute di più del 50% anno dopo anno. Al primo posto la SWISS TXT con sede in Svizzera, che si occupa di localizzazione di media e di altri servizi relativi ai media, un ambito in costante crescita, com’è ormai risaputo. C’è da dire però che le crescite maggiori nel settore sono state dovute più a fusioni e acquisizioni piuttosto che a reali crescite organiche. Le prime tre aziende della classifica Nimdzi Insights (SWISS TXT, Acolad GroupStraker Translations) hanno tutte comprato altre aziende nel 2020 per ragioni che analizzeremo più avanti in questo articolo.

Il cammino verso la parità di genere

Attualmente, il 20% dei più grandi LSP ha come CEO donne. Questo dato è molto interessante e innovativo se messo a confronto con gli altri settori, dove la componente maschile è ancora al centro della scena. Tuttavia, tra i 10 LSP più grandi non ci sono CEO donne: c’è dunque ancora molta strada da fare per raggiungere l’uguaglianza di genere, ma per ora il 20% può già considerarsi un buon risultato.

Il panorama dei LSP dal punto di vista dei clienti

Benché appartenenti allo stesso settore, molte delle maggiori aziende della classifica non competono tra di loro; per esempio, TransPerfect e Iyuno non competono per gli stessi clienti. Ciò si verifica perché il mercato linguistico è frammentato, ovvero esistono tanti gruppi di LSP eccellenti che offrono servizi per ciascuno dei vari campi del settore, come Iyuno per la localizzazione dei media, Keywords per la localizzazione dei videogiochi o Language Line Solutions per l’interpretariato. Quindi, in ogni segmento del mercato linguistico ci sono diversi LSP che hanno raggiunto un buon livello di riconoscibilità del marchio, cosa che li rende le prime scelte dei clienti.

Panorama dal punto di vista dei clienti, webinar di Nimdzi insights

Servizi e campi con maggiore domanda-offerta del 2020

Tra i maggiori servizi offerti, quelli più comuni sono: (1) traduzione e localizzazione (97,5%), (2) machine translation e post-editing (71,5%), (3) sottotitolazione (68,4%).

Servizi linguistici con maggiore domanda-offerta, webinar di Nimdzi insights

Per quanto riguarda i campi in cui c’è stata più domanda-offerta nel 2020, il podio è riservato a: (1) tecnologia, informatica e software (72%), (2) scienze biologiche (67,7%) e (3) campo legale e finanziario (66,5%).

Nuove tendenze, nuovi servizi e nuovi campi

Per le 100 maggiori aziende della classifica Nimdzi Insights, il concetto “tradizionale” di LSP è in via di superamento. Ciò significa che queste stanno avendo la tendenza ad allontanarsi da un tipo di lavoro prettamente “commerciale”, fatto di richieste di piccole traduzioni, per prediligere un tipo di lavoro basato su determinati servizi principali regolati da contratti, per sviluppare programmi solidi di gestione dei clienti e di conseguente legame con essi, stabilire relazioni stabili e diventare “partner” piuttosto che semplici fornitori di servizi linguistici.

Questi LSP stanno quindi offrendo anche servizi aggiuntivi oltre a quelli esistenti, ovvero servizi personalizzati per il cliente specifico, dimostrando di aver compreso il suo bisogno. Alcuni esempi di servizi aggiuntivi sono la creazione di contenuti e il copywriting. Il nuovo concetto, che nel 2020 ha visto un grande sviluppo, è quello di “pacchetto di servizi”, non solo linguistici ma anche aziendali, per aiutare i clienti nel processo di internazionalizzazione.

L’acronimo LSP sta diventando perciò quasi obsoleto per queste 100 grandi aziende. Tale trasformazione è stata più facile grazie all’utilizzo della tecnologia come alleata. Il 2020 ha dimostrato chiaramente che le aziende con una solida infrastruttura tecnica e tecnologica non solo sono sopravvissute alla pandemia ma sono addirittura cresciute, perché sono state in grado di rispondere velocemente alle sfide dei clienti, ovvero: adattabilità, produttività, budget limitato, esigenza di fornire gli stessi servizi ma in modalità remota (come nel caso dell’interpretariato o del doppiaggio).

La tesi illustrata da Nimdzi Insights nel webinar è che i LSP che offrono solo servizi linguistici hanno valore limitato agli occhi dei clienti; bisogna quindi offrire una combinazione tra servizi linguistici e servizi di tecnologia linguistica. Ecco il motivo delle avvenute fusioni a cui accennavamo in precedenza: sono tutti casi di fusione tra LSP e aziende tecnologiche, come quella di RWS con SDL e di Straker con Lingotek. Va ribadito ancora una volta, però, che queste sono le tendenze principali dei primi 100 LSP analizzati da Nimdzi Insights, quindi non necessariamente relative alle piccole aziende linguistiche che rappresentano ancora l’80% dell’intero settore.

Oltre alla creazione di contenuti e al copywriting, tra i nuovi servizi del 2020 vi è la fornitura di dati linguistici per servizi di IA. Attualmente, un quarto dei LSP offre dati e servizi relativi all’IA. I servizi IA e la localizzazione stanno convergendo sempre di più e stanno rendendo il confine tra i due sempre più labile. Poiché il campo dei dati linguistici è in continua espansione, ne consegue la richiesta di una maggiore qualità di dati. Per garantire questa qualità c’è ancora bisogno di specialisti in carne e ossa (per l’annotazione e l’analisi dei dati) ma la tecnologia sta integrando il lavoro umano (per esempio, nella creazione di TM), risultando una componente sempre più imprescindibile per lo sviluppo, se non per la stessa sopravvivenza, delle aziende linguistiche.

Per quanto riguarda i nuovi campi, con la pandemia sono cresciuti tantissimo l’e-commerce e l’e-learning. Nell’e-commerce, si è sviluppata maggiormente la piattaforma Shopify e la Cina è ancora al comando nel settore. La crescita dell’e-commerce ha significato la crescita dei contenuti online, quindi una maggiore richiesta di localizzazione: presentare un prodotto nella lingua madre dell’acquirente influenza moltissimo la sua decisione di comprarlo. Anche la crescita dell’e-learning ha portato a maggiori contenuti e dunque a più opportunità di crescita del settore linguistico; in particolare, l’area della sottotitolazione di video aziendali ha avuto un aumento significativo.

Le sfide principali della localizzazione di e-learning nel 2020 sono state: budget bassi, adattabilità, contenuti e flussi di lavoro complessi e non standardizzati, che sono state superate grazie a sottotitoli e didascalie automatiche, MT, voci artificiali e alle competenze dei fornitori di servizi relativi ai media.

Il caso dell’interpretariato e della localizzazione dei media

Nel 2020, questi due segmenti del settore linguistico hanno registrato una crescita importante, che si prevede andrà avanti anche per tutto il 2021.

Analizzando l’interpretariato, nonostante il totale annullamento di quello in presenza, sono state adottate soluzioni in modalità remota, come l‘interpretariato simultaneo remoto (Zoom, la maggiore piattaforma di videoconferenze già prima della pandemia, ha aggiunto l’interpretariato come funzionalità) e la telemedicina. Quest’ultima, che si stava già sviluppando prima del covid, ha ricevuto uno slancio importante dalla pandemia con l’incremento del bisogno di consulenze mediche da remoto di persone di qualsiasi provenienza, che dovevano essere supportate. Si suppone che il suo sviluppo durerà anche dopo il covid. Secondo le previsioni di Nimdzi Insights, il futuro sarà caratterizzato da adattamento e coesistenza: l’interpretariato remoto non sostituirà quello in presenza ma ci sarà una convivenza tra i due.

Esaminando la localizzazione di media, la crescita è stata del 17% ma non è stata organica a causa del rallentamento della produzione di contenuti. Ci si aspetta quindi una crescita di questo campo nel 2021 perché verrà prodotto tutto il contenuto che non è stato possibile produrre nel 2020.

Paesi in via di sviluppo: l’esempio dell’India

L’economia digitale dell’India si sta sviluppando moltissimo, soprattutto dal 2020: contenuti multimediali digitali, videogiochi, social media, piattaforme di e-learning ed e-commerce stanno prendendo sempre più piede. Essendo l’India un paese molto popolato e con moltissime lingue, il futuro del settore linguistico-digitale è sicuramente un futuro di grande crescita.

Lo Union Budget of India per il 2021 ha annunciato l’avvio della missione della “traduzione linguistica nazionale”; secondo questa iniziativa, tutte le conoscenze relative al governo e alla politica su internet devono essere rese fruibili nelle principali lingue indiane. Questo progetto, nuovo in India, sicuramente porterà il settore della localizzazione indiano a un grande sviluppo. Missioni del genere favoriranno le iniziative nelle lingue regionali così come l’offerta di traduzioni di contenuti scientifici e tecnologici da parte delle agenzie nelle lingue indiane (che ora per l’India sono principalmente in lingua inglese). Questo grande cambiamento avrà un effetto positivo sulla lingua indiana e sull’ecosistema della tecnologia linguistica (per esempio, sulla digitalizzazione dei tipi di caratteri delle lingue indiane).

Conclusioni e previsioni di Nimdzi Insights per il futuro imminente

Siamo ad aprile 2021, c’è ancora la pandemia così come continuano le restrizioni e i lockdown. Nessuno sa quanto ancora durerà, ma quello che è certo è che quando le restrizioni verranno allentate o annullate del tutto ci sarà un’esplosione di contenuti: appena ricominceranno le produzioni in ambito media, il mercato sarà invaso da nuovi film e programmi televisivi con un conseguente incremento della localizzazione; appena si potrà ricominciare a viaggiare, il settore dei viaggi e alberghiero ripartiranno con l’acceleratore. Se è vero che “non bisogna mai sprecare una buona crisi”, sicuramente il settore linguistico non l’ha fatto e, per questo motivo, si stima che continuerà a crescere fino a raggiungere 74 miliardi di dollari di ricavi entro il 2025.

Martina Stea
Martina Stea

Romana, classe 1987, consegue la Laurea magistrale in Letterature e traduzione interculturale nel 2012 presso l’Università degli Studi Roma Tre. Nel 2017 consegue un Master in Traduzione specializzata tecnico-scientifica nelle combinazioni linguistiche EN>IT ed ES>IT, presso l’Agenzia formativa tuttoEUROPA di Torino. Da allora è felicemente una traduttrice freelance, ma da ottobre 2018 fa anche dell’altra sua passione un lavoro: tra una traduzione e l’altra, infatti, Martina gira il mondo zaino in spalla come coordinatrice di viaggi di gruppo. La sua ambizione è diventare quanto più nomade digitale possibile.

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