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Il Language Lead è una delle figure professionali della filiera linguistica. Raccontare “da dentro” di cosa si occupa nello specifico ci è sembrato il modo migliore per far conoscere questa possibilità di carriera. Perciò, abbiamo fatto alcune domande ad Andrea Danija Glouchkov che, da stagista in traduzione per un’agenzia di Torino, ha ricoperto diversi ruoli all’interno della stessa fino ad arrivare a quello attuale di Language Lead.

Qual è stato il percorso formativo che ti ha portato al mondo della traduzione?

Andrea ha partecipato anche a La giornata del traduttore nel 2018

Ho frequentato il liceo linguistico a Caserta, il francese era la mia lingua preferita e ho approfittato dei corsi di potenziamento offerti dalla mia scuola per raggiungere il B2, cosa che si è rivelata molto utile, insieme all’esperienza di lavoro stagionale a Parigi (hôtesse de billetterie a Disneyland) per avere il livello di lingua parlato e scritto necessario per iscrivermi all’università in Belgio. Quando ho deciso di iscrivermi alla triennale in Traduzione e interpretariato all’Université Libre de Bruxelles (studiando francese, inglese e italiano) vivevo a Sofia già da due anni poiché la mia famiglia è italo-bulgara e ci eravamo trasferiti tutti in Bulgaria. Dopo l’esperienza altamente formativa della triennale con annesso Erasmus nel nord dell’Inghilterra nella very British Durham, ho deciso di tornare in Italia per “sciacquare i panni in Arno” e focalizzarmi sulla traduzione verso l’italiano.

Alla fine i panni li ho sciacquati nel Po perché sono approdata al Master dell’Agenzia Formativa tuttoEUROPA di Torino! Ho scelto la traduzione tecnico-scientifica come ambito di specializzazione perché, nonostante abbia sempre seguito un percorso prettamente umanistico, sono sempre stata curiosa e appassionata di “scienze”, in particolare mi piace leggere articoli divulgativi su argomenti come informatica e astrofisica. Quel Master prevedeva uno stage formativo, che ho svolto in un’agenzia di traduzione torinese con 30 anni di storia. Al termine del Master, l’agenzia ha deciso di assumermi, e da lì è iniziato un percorso professionale molto vario e stimolante.

Dicci di più sul tuo percorso professionale nell’agenzia in cui lavori…

Nell’agenzia in cui lavoro sono entrata, appunto, come stagista occupandomi di traduzioni e revisioni. Era il 2017. In questi anni con loro ho avuto la possibilità di ricoprire vari ruoli, come quello di Project Manager e più recentemente di Italian Language Lead per un cliente (un’azienda) che si occupa di viaggi e ristorazione. In particolare, il cliente richiede traduzione e localizzazione di sito, app, contenuti marketing e prodotti in varie lingue tra cui l’italiano, di cui ci occupiamo noi.

Che cosa fa, nello specifico, il Language Lead?

Un Language Lead (LL) è responsabile della qualità delle traduzioni che il team di traduzione fornisce al cliente o all’intermediario. Io sono l’Italian Language Lead, quindi mi occupo della qualità solo delle traduzioni del team italiano (EN>IT). Raramente questa figura esiste per progetti con una sola combinazione linguistica e non continuativi.

I LL e i team di traduzione sono tanti quante sono le lingue in cui il cliente decide di localizzare i contenuti e, nel mio caso, ogni giorno arriva sempre qualcosa da tradurre. Nello specifico, si occupa di:

  • Mantenere TM e glossari aggiornati per i traduttori
  • Analizzare i feedback alle traduzioni, le cause degli errori di traduzione commessi e trovare soluzioni preventive e correttive
  • Creare apposite liste di controllo su strumenti di QA (Quality Assurance) per automatizzare i controlli ed evitare che gli stessi errori vengano ripetuti più volte
  • Agevolare il processo di traduzione del team fornendo tutte le risorse e le spiegazioni necessarie per i vari progetti (formazione su guida di stile, panoramica del cliente e dei prodotti)
  • Interagire con il cliente sottoponendo query su terminologia non ancora decisa o incoerente facendo proposte, oppure per chiedere delucidazioni sul testo fonte
  • Comunicare con il team di traduzione eventuali criticità dei testi e/o aggiornamenti delle risorse di traduzione (glossari, guide di stile, ecc.)
  • Discutere con il Quality Manager (QM) processi e soluzioni che possano migliorare il flusso di lavoro di tutte le parti coinvolte nella traduzione (Il QM è la figura che si occupa di supervisionare la qualità di tutti i team di localizzazione e di fare reportistica. Interagisce con i team di tutte le lingue e di solito è una figura che esiste nelle grandi aziende di traduzione).

Quali sono le competenze del Language Lead?

Sicuramente avere esperienza come traduttore e revisore interno è molto utile se non fondamentale, poiché una delle competenze del LL è analizzare i problemi che sorgono in fase di traduzione o addirittura anticiparli per poter supportare il team di traduzione fornendo soluzioni. Poi sicuramente saper usare i CAT tool, dalle memorie di traduzione ai glossari, passando per tutti gli strumenti integrati o meno per il controllo automatico della qualità (funzione QA e Verifica di SDL Trados Studio, Xbench, Verifika, ecc.).

Parlando delle famigerate soft skills, direi spirito analitico e un’attitudine alla risoluzione dei problemi non solo di tipo linguistico. Molta pazienza, essere in grado di comunicare chiaramente con il team e con il Quality Manager, saper spiegare per poter formare efficacemente i traduttori. È utile avere doti da mediatore e soprattutto da motivatore per il team: non è sempre facile comunicare i feedback in maniera costruttiva. In questo mondo ipertecnologico, non è mai superfluo menzionare una buona attitudine all’uso della tecnologia!

Quali sono gli strumenti di lavoro essenziali del Language Lead?

  • CAT tool (io uso Studio)
  • Strumento di controllo qualità (io uso Xbench)
  • Guide di stile, glossari

Quali sono quindi, per riassumere, le altre figure professionali con cui si interfaccia un Language Lead?

Si interfaccia con il Quality Manager, i Project Manager e con il proprio team di traduzione.

Raccontaci una tua giornata tipo

La mia giornata inizia con il solito controllo della posta elettronica. Leggo i feedback alle ultime traduzioni consegnate arrivati in mattinata per poi aggiornare i vari tool di QA con le correzioni che possono essere trovate in maniera automatica. Durante la giornata rivedo testi, sottopongo query per sciogliere nodi, invio comunicazioni ai traduttori con le “novità” o con le spiegazioni per evitare errori e interagisco con i traduttori che possono avere dubbi. Chiaramente, a seconda dei periodi le giornate e gli impegni variano, magari se è stata aggiunta una nuova risorsa al team di traduzione dovrò organizzare il cosiddetto onboarding, ovvero una formazione per introdurre il cliente e i processi. A volte posso partecipare a delle call con i Quality Manager o con le altre figure per fare il punto della situazione.

Conoscevate la figura del Language Lead? Vi piacerebbe ricoprire questo ruolo? Se già lo ricoprite, che cosa ci dite della vostra esperienza? Scrivetecelo nei commenti.

Martina Stea
Martina Stea

Romana, classe 1987, consegue la Laurea magistrale in Letterature e traduzione interculturale nel 2012 presso l’Università degli Studi Roma Tre. Nel 2017 consegue un Master in Traduzione specializzata tecnico-scientifica nelle combinazioni linguistiche EN>IT ed ES>IT, presso l’Agenzia formativa tuttoEUROPA di Torino. Da allora è felicemente una traduttrice freelance, ma da ottobre 2018 fa anche dell’altra sua passione un lavoro: tra una traduzione e l’altra, infatti, Martina gira il mondo zaino in spalla come coordinatrice di viaggi di gruppo. La sua ambizione è diventare quanto più nomade digitale possibile.

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