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Lo scorso febbraio avrei dovuto partecipare alla conferenza Elia Together 2020, a Milano. Ci tenevo tantissimo ad andare a questo evento internazionale, che mi avrebbe dato finalmente l’occasione per rivedere tanti colleghi e conoscerne di nuovi.

Purtroppo il Covid-19 ha sparigliato le carte e tutti noi abbiamo dovuto cambiare tutti i nostri programmi improvvisamente.

L’organizzazione di Elia ha però deciso di proporre ai partecipanti di seguire online alcuni degli interventi della conferenza, e ho avuto il piacere di poter ascoltare la presentazione di Martina Eco e Virginia Katsimpiri su un tema che a noi di EST sta sempre moltissimo a cuore: l’importanza della collaborazione tra colleghi.

Si pensa spesso ai traduttori come a professionisti solitari e isolati, ma sappiamo quanto sia importante (proprio dal punto di vista del business) il rapporto di amicizia/colleganza che si viene a creare tra di noi.

Per chi si fosse perso il webinar di Martina e Virginia, vi riporto qui i miei appunti.

In che modo i traduttori possono collaborare?

Condivisione di informazioni

La condivisione delle esperienze e delle informazioni è tra le forme più semplici e immediate di collaborazione tra colleghi. Imparare gli uni dagli altri quali sono le migliori pratiche, le idee più efficaci, magari segnalandosi opportunità formative, è oggi molto semplice grazie alle decine di gruppi online su Facebook e Linkedin.

Secondo uno studio sui traduttori inglesi del 2016, infatti, il 74% dei traduttori fa networking online e l’82% lo considera molto importante.

Comunicare costruttivamente tra colleghi è anche utile per proteggersi dai casi di scam e per mettersi in guardia dai clienti che non pagano.

Mentoring

Un’altra forma molto efficace di collaborazione tra traduttori è il mentoring: che si tratti di programmi strutturati o non strutturati, è dimostrato che il mentoring è considerato un’attività molto utile sia per il mentor che per il mentee, permettendo a due professionisti con diverse esperienze di imparare uno dall’altro, condividendo entrambi il desiderio di sviluppare obiettivi professionali.

Una relazione di mentoring con un collega senior può permettere a un traduttore alle prime armi di capire come funziona il mercato, sapere quali sono gli errori da evitare, allargare la propria rete e migliorare le sue doti di comunicazione e organizzazione. Gli dà anche un aiuto per capire quali sono le aree in cui crescere e per migliorare la sua autostima, insomma per diventare un traduttore migliore.

Dall’altra parte, però, il mentore può trarre grandi vantaggi da un rapporto con un collega più giovane: può infatti promuovere la sua professione, condividere la sua esperienza e restare aggiornato sulle nuove tendenze e i nuovi strumenti. Può naturalmente ampliare la propria rete e contribuire a migliorare il settore favorendo l’ingresso di professionisti seri e preparati.

Passaparola

Secondo un sondaggio del 2018 condotto da AITI, il passaparola è considerata la principale fonte di nuovi clienti per il 43% dei traduttori italiani. Segnalare il contatto di un proprio collega fidato, quando non possiamo occuparci noi di un determinato lavoro di traduzione, ci aiuta a soddisfare meglio i clienti e a fidelizzarli. Inoltre il collega che ha ottenuto un lavoro grazie a noi molto probabilmente in futuro si sentirà di poter ricambiare il favore, portandoci quindi ad aumentare il nostro fatturato. Di questo argomento (e più in generale del referral marketing) abbiamo parlato insieme anche ad Antonella Di Liddo in una puntata del nostro podcast “Tradurre”, che potete ascoltare qui. 

Esternalizzazione del lavoro

Capita a tutti di ricevere una richiesta di traduzione in una combinazione linguistica oppure in un settore di specializzazione che non è il nostro. Possiamo, se abbiamo delle buone doti di project management e ce la sentiamo di prenderci questa responsabilità, assegnare questa traduzione a un collega fidato trasformandoci, nel nostro piccolo, in un LSP. Questo ci permette di offrire al cliente un servizio a 360 gradi, ampliando la nostra offerta.

Instaurare quindi una bella relazione con i colleghi, non vederli sempre solo come concorrenti, può essere una risorsa utilissima per la nostra carriera di traduttori freelance.

E voi? Come collaborate tra colleghi? Come li avete conosciuti? 

Raffaella Moretti

Ha un master in Traduzione tecnica. È socia e financial manager di AlfaBeta, una società di consulenza per la comunicazione internazionale specializzata nel web. Coordina la European School of Translation e si occupa di web design, curando i siti web della scuola, della Giornata del Traduttore e dei tanti clienti di AlfaBeta.

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