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In un mondo in rapida evoluzione, non sono le solite abilità a fare la differenza, ma piuttosto quelle qualità, innate o non, che ci permettono di lavorare nel migliore dei modi. Le soft skill sono le caratteristiche di ogni individuo relative all’approccio alla vita, a come si relaziona con il mondo e con quale attitudine. Queste caratteristiche ci rendono quello che siamo, al di là dei titoli di studio, delle competenze tecniche e delle esperienze lavorative, e arricchiscono il nostro profilo professionale rendendoci unici.

Così come nascono nuovi lavori e nuovi approcci al lavoro, le soft skill più richieste in ambito professionale sono in continua evoluzione, per soddisfare le richieste di un panorama sempre più distante dai modelli lavorativi tradizionali.

Gli interpreti e i traduttori stanno affrontando un grande cambiamento dei propri processi lavorativi, e proprio per questo, come tutti i professionisti, dovrebbero porre maggiore attenzione alle proprie soft skill per affrontare questo cambiamento. Alcune di queste esistono da sempre, altre sono più nuove, dettate dalle nuove richieste del mercato.

Ma non spaventatevi, sicuramente possedete già molte di queste abilità! Se non vi sentite rispecchiati in ognuna di queste caratteristiche non temete, le soft skill si possono acquisire e affinare.

Nonostante traduttori e interpreti siano accomunati dall’utilizzo delle lingue come principale strumento lavorativo, svolgono due lavori molto diversi. I primi lavorano esclusivamente con testi scritti, mentre gli interpreti lavorano quasi esclusivamente con testi orali. Già questo basterebbe a tracciare una linea netta tra le due professioni, ma volendo approfondire ancor di più, il traduttore ha molto tempo a disposizione per trovare le soluzioni traduttive migliori, mentre l’interprete ha pochissimo tempo a disposizione (o meglio, pochi secondi) per trovare soluzioni adatte.

Ciò porta a dover elaborare strategie diverse per svolgere il proprio lavoro in maniera puntuale, e perciò, anche le soft skill di cui si dovrebbe essere dotati sono in parte diverse.

Alcune di queste valgono per entrambi i lavori, ma abbiamo individuato 5 soft skill particolarmente adatte a ognuna delle due professioni.

Le soft skill fondamentali del traduttore

Gestione del tempo

Non potevamo non iniziare con questa caratteristica. Come ogni libero professionista, il traduttore deve gestire il proprio tempo lavorativo, e ciò non è affatto facile. L’abilità di gestione del tempo può essere innata, se si è particolarmente propensi ad acquisire e rispettare una routine quotidiana, ma può anche essere acquisita, se non la si possiede per natura. Organizzare le proprie giornate può risultare difficoltoso se non si è abituati a farlo, soprattutto per chi è propenso a improvvisare. In questo caso, solo la pratica può aiutarci, forse sarà necessario un po’ di tempo per capire a che orario si è più produttivi, e quanto tempo è necessario per svolgere un lavoro, ma una volta compresi questi aspetti, gestire il proprio tempo al meglio sarà molto più facile.

Precisione

Chiaramente la precisione è una delle caratteristiche fondamentali di un buon traduttore. La precisione è sicuramente una dote innata, ma si può allenare. Pensare e ripensare alle proprie scelte, curandone i dettagli, contribuirà senza dubbio a traduzioni più accurate e puntuali.

Creatività

La creatività è decisamente da non sottovalutare. Pensate alle più grandi opere letterarie, se i traduttori non fossero dotati di inventiva e creatività sarebbe impossibile rendere giustizia all’opera originale. Prendiamo il caso di Elena Ferrante, scrittrice ancora più apprezzata all’estero che in Italia, e si dice che il merito sia proprio della sua traduttrice statunitense Ann Goldstein! Insomma, se siete già dotati di una buona dose di creatività partite avvantaggiati, se vi sentite a corto di inventiva invece, anche questa si può allenare. Esistono molti corsi di scrittura creativa che possono aiutare a sbloccare anche i più timidi.

Pensiero critico

Saper mettere in discussione quello che ci si trova davanti è una grande abilità. Con pensiero critico si intende anche la capacità di andare oltre e, come si dice in inglese “to see the bigger picture”. Questa abilità può venirci incontro per sciogliere dubbi linguistici e per individuare le soluzioni linguistiche migliori per ogni tipo di testo e, in generale, per non fermarsi all’apparenza.

Capacità di ricerca

Un buon traduttore sa quanto la ricerca sia importante. Come potremmo tradurre nei dettagli tutte le componenti di un impianto idroelettrico senza fare un po’ di ricerca terminologica? E come potremmo tradurre la narrativa di viaggio senza ricercare gli usi e i costumi dei popoli che descriviamo? Ricercare, e saper ricercare bene, è essenziale. Imparare a fare delle accurate ricerche sul web è una capacità che si può apprendere, a questo proposito vi consigliamo “Trovare tutto su internet: Strategie, strumenti e trucchi per la ricerca online” di Marco Cevoli e Alessandra Ghiazza.

Le soft skill fondamentali dell’interprete

Adattabilità

La caratteristica numero uno di ogni buon interprete. L’evento è stato spostato all’ultimo minuto? In cabina qualcosa non funziona? L’organizzatore dell’evento non ha fornito in anticipo il materiale per prepararsi? Si tratta purtroppo di inconvenienti del mestiere. Spesso i cambiamenti saltano fuori all’ultimo minuto, e bisogna essere preparati ad affrontarli. Un interprete deve essere dotato di una buona dose di adattabilità per sopravvivere. È sicuramente una caratteristica innata, ma anche questa si può allenare.

Capacità di gestire lo stress

Fortemente legata all’adattabilità, questa soft skill è indispensabile. Essere adattabili non significa essere immuni allo stress, e il lavoro dell’interprete può provocarne molto. Oltre agli imprevisti del mestiere, la cabina stessa può mettere a dura prova anche i migliori professionisti, ma non bisogna farsi prendere dal panico. Il training autogeno può venire in nostro aiuto, ma passando ad aspetti più concreti, una buona organizzazione è fondamentale. Spesso stress e disorganizzazione vanno di pari passo, quindi più siamo organizzati, più saremo in grado di gestire lo stress!

Problem solving

Una skill fondamentale per ogni tipo di lavoro, ma in particolare per quello dell’interprete. Saper intervenire rapidamente sui problemi per trovare soluzioni tempestive è una grande dote. Se siete propensi a ragionare velocemente, sicuramente siete dotati di questa skill. Che si tratti di problemi tecnici, o problemi linguistici, l’interprete ha sempre qualcosa da risolvere, e con l’esperienza questa capacità migliora sempre di più.

Capacità di comunicazione

Comunicare è fondamentale, e farlo bene ancora di più. Come prescindere da questa abilità se l’obiettivo dell’interpretazione è proprio favorire la comunicazione interlinguistica? A volte non è importante tradurre singole parole, ma piuttosto fornire soluzioni linguistiche che mantengano lo stesso intento comunicativo dell’oratore. Se vi piace comunicare, relazionarvi con gli altri e siete curiosi, probabilmente possedete questa skill.

Intuizione

Ultima ma non per importanza, l’intuizione rappresenta una caratteristica molto utile per questo lavoro. A volte si potrebbe perdere qualche parola pronunciata dall’oratore, o un nesso logico tra due frasi, e per questo è molto importante saper intuire quello che non si è sentito! L’intuizione può salvarci in molte situazioni diverse, è una caratteristica innata, ma può essere allenata se ci si ritrova più e più volte ad affrontare situazioni simili tra loro.

Ecco le caratteristiche fondamentali, secondo noi, per diventare dei buoni esperti linguistici. Vi ritrovate in questi aspetti, pensate di padroneggiarli?

Francesca Caleffi

Studentessa all'ultimo anno della Laurea magistrale in Interpretariato e Traduzione presso l'Università degli Studi Internazionali di Roma, Francesca è un'aspirante interprete e traduttrice. Durante il suo percorso accademico ha svolto un Erasmus all'Universidade do Porto, e le sue lingue di lavoro sono inglese e portoghese. Al momento Francesca si sta approcciando alla Lingua dei Segni italiana, e terminati gli studi vorrebbe lavorare come interprete e traduttrice, continuando a imparare e a viaggiare.

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