Lo scorso 23-25 marzo si è svolta online la sesta edizione di ELIA Together, la conferenza annuale organizzata da ELIA (European Language Industry Association) e rivolta a LSP, traduttori freelance e stakeholder del mercato dei servizi linguistici.
Il titolo della sesta edizione era Transforming challenges into opportunities for growth, e tra gli speaker della conferenza c’era anche la nostra docente Maria Sgourou, che ha portato un’interessante presentazione intitolata Closer apart – Coming to forced terms with technology. Maria ha analizzato i risultati di alcuni sondaggi condotti tra i professionisti negli ultimi due anni, sollevando interessanti riflessioni su come noi traduttori percepiamo la professione e il mercato.
L’impatto della pandemia sulla quotidianità dei traduttori freelance
Maria parte analizzando la vita quotidiana dei traduttori freelance, caratterizzata principalmente dai seguenti problemi:
- andamento altalenante del flusso di lavoro,
- clienti che chiedono tariffe sempre più basse,
- isolamento,
- necessità di reinventarsi continuamente per mantenere un flusso finanziario costante
Tutto sommato, però, negli ultimi due anni poco è cambiato per i traduttori freelance sotto i punti di vista sopra elencati, che già facevano parte della quotidianità ben prima della pandemia.
Questa prospettiva, però, cambia totalmente se si guarda alla percezione che ne hanno i traduttori stessi.
Maria ha analizzato i risultati di un paio di sondaggi condotti nell’estate 2020 (a circa sei mesi dall’inizio della pandemia) tra traduttori freelance nel mondo, che delinea un’immagine particolarmente pessimistica dei nostri colleghi traduttori. Una parte importante degli intervistati a luglio 2020 riteneva che il Covid19 avrebbe avuto un impatto negativo sulla professione, soprattutto dal punto di vista della diminuzione del flusso di lavoro e dell’abbassamento delle tariffe. Molti sono arrivati a considerare addirittura di abbandonare la professione.
Le preoccupazioni sul futuro
Ma quali erano le più grandi paure dei traduttori freelance nel 2020? Tra le principali preoccupazioni c’erano l’incertezza sul futuro, la diminuzione delle richieste di lavoro per colpa del Covid 19, il calo delle tariffe, la salute fisica e mentale e la necessità di adattarsi alle nuove tecnologie.
La stessa domanda, posta ad agosto 2021, ha visto crescere notevolmente la preoccupazione dei traduttori su incertezza sul futuro (dal 46% nel 2020 all’85% nel 2021) , salute fisica e mentale (dal 21% nel 2020 al 68% nel 2021) e necessità di adattarsi alla nuove tecnologie (dal 9% nel 2020 al 41% nel 2021).
La grande sorpresa, però, arriva con i risultati sull’andamento del fatturato, del volume di lavoro e delle tariffe: ad agosto 2021, mentre l’85% dei rispondenti esprimeva incertezza su futuro, il fatturato dei traduttori era per il 70% rimasto invariato, se non aumentato, e lo stesso valeva per il volume di lavoro. E anche le tariffe erano rimaste le stesse, se non aumentate, per la maggior parte dei colleghi.
Da dove arrivava quindi tutta questa incertezza sul futuro del mercato della traduzione?
La percezione della realtà
Maria ci invita infine a riflettere sui tre principali modi in cui diamo forma alla nostra percezione del mondo: cancellando, distorcendo e generalizzando parte della nostra esperienza. Ipotizza quindi che questa visione pessimistica del futuro fosse fortemente condizionata dal bombardamento di cattive notizie che ricevevamo tramite i mass media durante i mesi cruciali della pandemia.
Tutto questo ci potrebbe aiutare a riflettere in maniera più ampia sulla nostra condizione professionale e sull’andamento del mercato rispetto agli eventi storici: in che modo cambia il mercato delle traduzioni “in condizioni normali”? L’incertezza sul futuro non è una cosa che caratterizza sempre la realtà dei freelance?
Voi come avete vissuto gli ultimi due anni rispetto a questi temi? Anche voi temevate un pesante peggioramento delle condizioni di lavoro? Com’è andata poi?
Ha un master in Traduzione tecnica. È socia e financial manager di AlfaBeta, una società di consulenza per la comunicazione internazionale specializzata nel web. Coordina la European School of Translation e si occupa di web design, curando i siti web della scuola, della Giornata del Traduttore e dei tanti clienti di AlfaBeta.